C’è un’emergenza legata alla degenerazione delle funzioni cognitive?

  • Ad oggi, 1 uomo su 11 e 1 donna su 6 si ammalano di Alzheimer’s.
  • 450 milione di persone soffrono di una qualche forma di disordine mentale o comportamentale
  • Circa un milione di persone all’anno commette il suicidio
  • 4 su 6 cause degli anni vissuti con una qualche forma di disabilità sono legate a disordini neuropsichiatrici (depressione, alcolismo, schizofrenia o disordini bipolari)
  • Una famiglia su 4 ha al suo interno almeno un membro che soffre di disordini mentali.

Le terapie e soprattutto buone abitudini di stile di vita legate alle discipline alternative, complementari e integrative (CAIM, Complementary, Alternative and Integrative Medicine), hanno dimostrato ampia efficacia scientifica per prevenire l’Alzheimer e in generale il declino delle funzioni cognitive e della memoria.

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Perché lo Yoga per affrontare l’emergenza del declino delle funzioni cognitive?

La ARPF (Alzheimer’s Research & Prevention Foundation) di Tucson, Arizona, fondata dal Dr. Dharma Singh Khalsa, da più di 25 anni sta dando un preziosissimo contributo per la prevenzione dell’Alzheimer e dei disturbi della memoria. Dal 1993 promuove studi scientifici, informazione e prevenzione. Negli anni, gli esperti dell’ARPF hanno costruito e perfezionato un protocollo di prevenzione interamente basato su evidenze scientifiche, interamente basato per la sua parte pratica sulla tecnologia del Kundalini Yoga come insegnato da Yogi Bhajan. Personalmente seguo il loro lavoro da circa quindici anni, da sei insegno un corso sulla prevenzione dei disturbi della memoria presso l’Università Primo Levi di Bologna (Università della Terza Età), nel 2017 sono stata l’unica italiana a seguire il loro primo percorso di certificazione (Brain Longevity Therapy Training, BLLT), dal 2019 sono lead trainer per l’Italia di questo protocollo, quindi abilitata a certificare i nuovi Brain Longevity Specialists italiani (ad oggi, sono 64 i Brain Longevity Specialists Italiani).

Cos’è la Fondazione per la Prevenzione e la Ricerca per l’Alzheimer?

La Fondazione, presieduta dal suo fondatore Dr. Dharma Singh Khalsa e guidata da Kirti Kaur Khalsa, ha sviluppato sulla base di numerose ricerche scientifiche svolte dal 1993 ad oggi in collaborazione con le più prestigiose Università e Medical Schools americane, un protocollo composto da quattro pilastri per la Brain Longevity, ovvero per mantenere il cervello giovane ed efficiente con il passare degli anni e prevenire la degenerazione delle funzioni cognitive.

Come è strutturato il Training per diventare specialista nella prevenzione delle disfunzioni cognitive e dell’Alzheimer (Brain Longevity Specialist)?

In Italia, il training per specializzarsi e diventare istruttore si svolge in 32 ore di insegnamento: due fine settimana non consecutivi oppure quattro giorni consecutivi. L’impostazione del corso è dettata dall’esigenza di permettere ai partecipanti di praticare specifici esercizi di meditazione nel tempo che intercorre tra una sessione e la successiva. L’impostazione in quattro giorni consecutivi è stata dettata per l’ultima edizione da esigenze logistiche anche relative all’emergenza sanitaria in atto, ma si è rivelata molto efficace grazie all’intensità del lavoro e comoda perché alleggerisce gli spostamenti.

Per volontà dell’ARPF, il training è sempre stato aperto a tutti, non è quindi necessario essere insegnanti di Kundalini Yoga per partecipare. L’intento della Fondazione è quello di accogliere più persone possibile, di modo da ampliare il numero di coloro che possono essere d’aiuto in maniera molto concreta per contrastare l’”epidemia” dell’Alzheimer e delle demenze in generale.

I partecipanti a fine percorso ricevono la certificazione dell’ARPF come Brain Longevity Specialist.

Cos’è il protocollo di Prevenzione dell’Alzheimer e cosa contiene?

Il protocollo Brain Longevity® è formato da una parte teorica per conoscere in maniera divulgativa la scienza che sta attorno a questa malattia, i fattori di rischio non modificabili (genetica, sesso, età) e quelli modificabili (fumo, alcol, alimentazione, isolamento, stress e depressione, salute orale, disturbi cardiovascolari, glicemia, ecc), tutto ciò che può aiutare le persone ad aumentare la propria consapevolezza e dare loro l’opportunità di controllare la propria salute e prevenire la malattia. Contiene inoltre indicazioni di stile di vita che diminuiscono fortemente il rischio di ammalarsi (un esempio fra tutti: un’attività sportiva o comunque di movimento aerobico regolare, non eccessivo, può ridurre il rischio del 50%!). Infine, contiene un protocollo di esercizi pratici provenienti dalla tradizione del Kundalini yoga e meditazione. Gli studi infatti hanno mostrato come questi specifici esercizi, in particolare il Kirtan Kriya, abbiano un impatto forte in particolare sul flusso di sangue nel cervello (in particolare nella corteccia e nel giro del cingolo posteriore, area solitamente soggetta a degenerazione nei malati di Alzheimer), l’attività sinaptica, l’attività dei lobi frontali e del giro cingolato anteriore, la diminuzione della depressione (la depressione è un fattore di rischio collegato all’Alzheimer), l’aumento della telomerasi quindi rallentamento dell’invecchiamento, le infiammazioni croniche e producono un’inversione del processo di trofismo dell’ippocampo, che in media perde 1% del suo volume all’anno dopo i 50 anni.

I quattro pilastri sono organizzati in quattro macro contesti:

Alimentazione. La salute del nostro cervello dipende in gran parte dai nutrienti del cibo. L’alimentazione Brain Longevity è composta da principi guida e dall’indicazione dei cibi e principi nutritivi essenziali per nutrire il cervello, che è il nostro organo più ingordo di sangue e ossigeno. È basata su una sintesi delle più recenti evidenze scientifiche in proposito

Stress Management. L’ormone dello stress, il cortisolo, danneggia i neuroni e le sinapsi. Inoltre, l’invecchiamento ci rende meno efficienti nella gestione dello stress e dei livelli di cortisolo. Lo stress cronico e reiterato e i suoi effetti negativi sull’organismo sono probabilmente la principale causa di degenerazione delle funzioni cognitive.

Esercizio Fisico e Mentale. Definito dalla ARPF “Aerobica per il cervello”, l’esercizio fisico e mentale è fondamentale, perché può ridurre il rischio di ammalarsi di Alzheimer del 50%. L’esercizio fisico aumenta l’apporto di sangue ai muscoli e ai polmoni, quello mentale incrementa il flusso di sangue (e quindi ossigeno) al cervello.

Spiritual Fitness. Il benessere psico spirituale include la socialità e i rapporti con persone affini, un atteggiamento di pazienza e compassione, oltre che avere obbiettivi e progetti che danno un senso profondo alla propria esistenza. Include anche avere un credo, religioso o spirituale

Se praticati con regolarità (l’impegno richiesto è di 10-15 minuti al giorno), gli esercizi di respirazione e meditazione appresi portano a risultati tangibili e osservabili in tempi decisamente brevi, anche in persone anziane qualora non sia già presente una patologia conclamata.

L’ARPF svolge inoltre un lavoro di informazione e formazione continuo attraverso webinars in inglese cui gli insegnanti certificati si possono iscrivere gratuitamente. Da quest’anno a novembre, inizieremo con la partecipazione di Kirti Khalsa a prevedere degli appuntamenti virtuali anche in italiano per i BLS italiani.

La prossima edizione del workshop di certificazione, in Umbria e in Streaming

Diventa Specialista per la prevenzione delle malattie degenerative del cervello, in presenza oppure online

Oppure Scarica Qui la presentazione dettagliata della prossima edizione del Workshop (Bologna, 13-15 ottobre 2023)

Alessia Tanzi – Siri Sat Kaur

Personalmente, sono insegnante di Kundalini Yoga dal 2007, da 10 anni porto le pratiche del Kundalini Yoga in ambito aziendale attraverso il progetto Yoga Coaching che ho iniziato nel 2012.  Dal 2012 ad oggi ho formato alle pratiche dello yoga e della meditazione centinaia di manager e persone che lavorano in aziende italiane ed estere, spesso in collaborazione con il Maestro Ram Rattan Singh e altri insegnanti.

Mi sono laureata nel 1993 all’Università L. Bocconi, ho svolto la professione di consulente in strategia e organizzazione aziendale in Francia e Italia per 17 anni (Mars&Co, ATKearney e Value Partners), dove ho maturato una profonda conoscenza delle dinamiche e dei processi aziendali. Pratico Yoga dal 1998, inizialmente con la scuola di Sivananda a Parigi, successivamente con l’insegnante Paola Ciabotti allieva di Gabriella Cella e dal 2007 sono insegnante certificata KRI di I e II livello (lead Trainer Shiv Charan Singh).

Ho seguito i 21 Stadi di Meditazione con i Maestri Sada Sat Kaur e Sada Sat Singh.

Sono anche Advanced Neuro-Trainer® certificata dal College of Neuro-Training® di Melbourne, Australia. Il Neuro Training è una disciplina sviluppatasi dalla Kinesiologia Specializzata.

Dal 2019, dopo essere diventata lead trainer per l’Italia per il protocollo Brain Longevity, ho iniziato a formare i Brain Longevity Specialists. Ad oggi, abbiamo svolto 4 edizioni della formazione (una a Padova, due a Bologna, una a Bisceglie). Qui gli insegnanti certificati ad oggi.

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