Cos’è l’energia?

Siamo abituati a rapportarci a questo concetto in due modi che non si parlano: o mutuandolo dalla fisica quindi confinandolo ad una dimensione che è teorica per i più, oppure in maniera empirica riguardo alla nostra energia disponibile, con pochi riferimenti tangibili.

Una chiave che a prima vista potrebbe sembrare astratta ma che non lo è ci viene fornita dalla tradizione yogica, e ci parla di Prana e “corpi sottili”.

Il Prana, ovvero l’energia

Nella tradizione yogica l’energia è espressa come “Prana”.

“Il Prana è l’energia primaria attraverso cui la coscienza crea e si esprime nel mondo delle forme attraverso il pensiero”

(Ram Rattan Singh)

Cosa significa concretamente quando questa energia fluisce correttamente nel corpo? La persona si sente bene, motivata, forte fisicamente, le funzioni organiche sono corrette, la mente è chiara, le emozioni sono positive, la discriminazione è attiva.

Molto spesso noi non abbiamo coscienza del corpo pranico, ma non per questo è meno concreto e se desideriamo aumentare l’energia disponibile perché la nostra coscienza si esprima al meglio nella realtà non possiamo che lavorare a livello profondo e sottile, quindi rafforzando il corpo pranico.

Un approccio completo alla rigenerazione della naturale vitalità deve passare attraverso il rafforzamento del corpo pranico e di tutte le sue qualità.

I mitocondri: i corrispondenti fisiologici del prana

(foto:wikipedia.it)

Le centrali di produzione dell’energia nel corpo sono i mitocondri.

I mitocondri sono organelli cellulari di forma allungata dotati di un proprio DNA, diverso dal DNA del nucleo cellulare, presenti nel citoplasma di tutte le cellule animali a metabolismo aerobico.

Le sostanze e attività vitali per il corretto funzionamento mitocondriale sono l’ossigeno (ancora una volta l’importanza della corretta respirazione), la meditazione, l’esercizio fisico svolto volontariamente, la restrizione calorica, il glutatione, sostanza non presente nei cibi ma la cui produzione endogena può essere facilitata da alcune sostanze nutritive, come la curcumina.

Qui scienza e antiche tradizioni si incontrano

La scienza dedita al potenziamento della produzione di energia mitocondriale a sostegno della vita ha preso il nome di terapeutica bioenergetica. In questo campo le antiche tradizioni dello Yoga e la ricerca scientifica d’avanguardia si incontrano e dialogano, usando un linguaggio analogo.

Se vuoi approfondire questo tema, leggi “Ottieni il massimo dal tuo cervello” di David Perlmutter e Alberto Villoldo.

Yoga e Energia

Lo yoga è ricco di pratiche che vanno ad aumentare l’energia disponibile, a livello fisico, emotivo, mentale. Si tratta di una scienza antica, profonda e molto articolata.

Le pratiche passano attraverso la scienza del pranayama, ovvero il lavoro sul prana attraverso il respiro e le altre tecniche per equilibrare i flussi energetici secondo l’anatomia yogica:

– le Nadi, ovvero canali energetici, di cui il principale scorre lungo la spina dorsale.

– i Chakra, ovvero i centri o vortici energetici, anch’essi situati lungo la spina dorsale

– i corpi sottili. Nella tradizione del Kundalini Yoga, ad esempio, se ne contano 9 oltre al corpo fisico. Uno di questi, il primo, è l’Anima.

Tutto ciò può sembrare astratto. Quando si inizia a provarlo su di sé diventa invece molto tangibile. Acquisirne consapevolezza ci fa diventare molto più padroni dei nostri stati fisici, mentali ed emotivi.